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Il volume è incentrato sullo Statuto della Mercanzia di Arezzo, compilato nel 1341, che l'autore ha rinvenuto nel fondo "Statuti delle comunità autonome e soggette" dell'Archivio di Stato di Firenze. Si tratta di un registro pergamenaceo fino ad oggi sfuggito all'attenzione degli studiosi, anche del grande diplomatista e storico Ubaldo Pasqui che tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento condusse ricerche a tappeto su tutta la documentazione medievale aretina superstite. Il rinvenimento acquista tratti di assoluto rilievo non solo per la storia locale. Completamente sconosciuta, fino ad oggi, era l'esistenza di una Mercanzia nella città del Petrarca. Di più, si riteneva - sulla base degli esempi autorevoli di Firenze e Siena -, che l'istituto della Mercanzia connotasse esclusivamente la grande città commerciale dagli interessi economici vasti, di dimensioni almeno interregionali: l'eccezionale scoperta costringe quindi ad un profondo ripensamento su diversi temi.